07 February 2019 | News, Science
Approfondimenti: le funzioni del magnesio e la sua l’importanza per la salute dell’organismo
Le funzioni del magnesio sono molteplici, tuttavia la sua importanza per la nostra salute è spesso sottovalutata. Facciamo un po’ di chiarezza sul ruolo di questo importantissimo minerale e cerchiamo di capire come agisce e quali sono le avvisaglie di una possibile carenza.
Perché è importante il magnesio e dove si trova
Il magnesio è un minerale fondamentale per il nostro organismo e responsabile di numerose funzioni fisiologiche, in particolare quelle legate ai muscoli, al cervello, alle ossa e al cuore. Nell’organismo di una persona adulta la quantità totale di magnesio può variare tra i 20g ed i 28g, ed è distribuita come segue:
- 60% nelle ossa
- 39% nei muscoli e nei tessuti molli
- 1% nei fluidi extracellulari.
Per mantenere stabili questi livelli, l’apporto quotidiano consigliato è pari a 320mg di magnesio per le donne e 420mg per gli uomini.
L’assunzione di magnesio avviene principalmente attraverso l’alimentazione. Fondamentale in questo caso è l’apporto di acqua, che da sola contiene quasi il 10% del fabbisogno giornaliero. I cibi più ricchi di magnesio sono i vegetali verdi, i fagioli, il grano, il cacao, la frutta secca ed i semi oleosi. In quantità inferiori, si trova anche nella carne, nel pesce e nei latticini. Tuttavia, la percentuale di magnesio contenuta in questi cibi diminuisce notevolmente con la cottura. Inoltre, si stima che di tutto il magnesio introdotto attraverso l’alimentazione, solo il 30-40% venga assorbito dall’organismo.
Il meccanismo di assorbimento del magnesio
L’equilibrio dei livelli di magnesio dipende da diversi organi, in primis dall’intestino, nel quale ha luogo l’assorbimento. Le ossa sono invece responsabili di immagazzinare il magnesio e fungono quindi da “riserva”. Infine, i reni ne regolano sia l’escrezione attraverso le urine che il riassorbimento, così che normalmente la quantità di minerale persa è di circa 100mg.
I meccanismi di assorbimento del magnesio a livello intestinale si distinguono in:
- Assorbimento passivo: per via paracellulare, grazie alle giunzioni tra le cellule della mucosa intestinale.
- Assorbimento attivo: per via transcellulare, grazie a trasportatori specifici che trasportano il magnesio attraverso le cellule della mucosa fino al sangue.
Nel nostro organismo ci sono vari ormoni che favoriscono l’assorbimento del magnesio: la vitamina D; il paratormone (PTH), che contribuisce a mantenere costante la concentrazione del minerale nel sangue; gli estrogeni, che non solo ne aumentano l’assorbimento intestinale, ma anche il riassorbimento renale.
Le funzioni del magnesio: perché questo minerale è così importante?
L’importanza del magnesio per la nostra salute è spesso sottovalutata. In realtà si tratta di un minerale essenziale per il benessere dell’organismo, in quanto cofattore per più di 300 enzimi.
Le principali funzioni del magnesio sono:
- Funzione Metabolica: il magnesio svolge un ruolo fondamentale nel processo di immagazzinamento, trasferimento e utilizzo dell’energia. Infatti, la carica positiva dello ione di magnesio si lega a quella negativa dell’ATP, mantenendo la molecola in una conformazione stabile; inoltre il magnesio è un fondamentale cofattore che entra in gioco ogni volta che l’ATP deve rilasciare o immagazzinare energia per i numerosi processi metabolici che avvengono nelle cellule.
- Funzione Muscolare: il magnesio è necessario per fornire, tramite l’ATP, energia ai muscoli. Inoltre, interviene direttamente nella gestione delle riserve di calcio delle cellule muscolari, influenzando quindi il processo di contrazione e rilassamento.
- Funzione Neurologica: il magnesio è coinvolto nella sintesi di numerosi neurotrasmettitori, quali la dopamina, la noradrenalina, la serotonina, la melatonina e il GABA. Per questo è un elemento fondamentale nel mantenimento delle normali funzioni celebrali e cognitive (soglia dell’attenzione, memoria, apprendimento), nella regolazione del ritmo del sonno e del tono dell’umore. Inoltre, influisce anche nel controllo del comportamento, dei movimenti volontari e della temperatura corporea.
- Funzione Ossea: il magnesio immagazzinato nelle ossa mantiene costante la concentrazione del minerale nel sangue. Quando si verifica una carenza, le riserve ossee intervengono per ristabilire l’equilibrio di magnesio. Oltre a ciò, agendo direttamente nella sintesi della vitamina D, è essenziale per l’assorbimento del calcio e la salute delle ossa.
- Funzione cardiaca ed ematica: a livello cardiaco il magnesio influenza la contrattilità del miocardio, il tono e le resistenze vascolari periferiche.
La carenza di magnesio o ipomagnesemia
L’ipomagnesemia è una condizione molto più frequente di quello che si potrebbe pensare. Si stima infatti che nei paesi occidentali il 70% della popolazione abbia un deficit di magnesio.
Ma come verificare un’eventuale carenza dal momento che nelle prime fasi o in casi lievi è asintomatica?
Ci sono delle avvisaglie che possiamo interpretare come campanelli d’allarme. Innanzitutto, mal di testa ricorrente e ipereccitabilità, che può manifestarsi con sbalzi d’umore, irritabilità e insonnia. A livello muscolare possono presentarsi crampi, spasmi, tremori o contrazioni involontarie. Data la stretta correlazione tra magnesio e funzione cardiaca, un fenomeno spesso conseguente ad una grave all’ipomagnesemia è l’aritmia.
Quali sono nello specifico le cause della carenza di magnesio?
Nella maggior parte dei casi l’ipomagnesemia è dovuta a due fattori correlati: uno scarso apporto di magnesio attraverso l’alimentazione e una maggior richiesta da parte dell’organismo in determinati periodi. Nella donna uno stato di carenza può verificarsi durante la gravidanza e la menopausa, durante la fase premestruale e in particolari momenti di stress. Nelle persone sportive, l’ipomagnesemia può invece essere causata dalla perdita di sali minerali durante la sudorazione, ma anche da sforzi muscolari troppo protratti. Infine, la carenza di magnesio può essere spesso associala a diete dimagranti rigide, problemi intestinali (ad esempio colite o diarrea) e all’uso prolungato di determinati farmaci.
A cura della Direzione Scientifica Pharmanutra