24 Gennaio 2022 | Infanzia
L’importanza della Vitamina D nei bambini
Negli ultimi anni la vitamina D è stata oggetto di numerosi studi scientifici che evidenziano l’importanza di tale vitamina nella prevenzione, e in qualche caso, nella cura di molte malattie.
Una parte consistente della popolazione ne è carente, compresi i bambini. Secondo un calcolo della SIOMMMS (Società Italiana Osteoporosi del Metabolismo Minerale e Malattie dello Scheletro) ben 8 italiani su 10 presentano una carenza di vitamina D. Sono dati abbastanza allarmanti, perché tra le sue numerose funzioni, la Vitamina D, un micronutriente liposolubile, stimola il sistema immunitario favorendo un recupero più veloce da qualsiasi malattia.
Le conseguenze di insufficienza di tale vitamina nel nostro organismo non possono essere stimate, ma secondo gli esperti c’è un’associazione tra carenza da vitamina D e diverse malattie acute croniche tra cui: carie dentali infantili, malattie autoimmuni, malattie infettive, malattie cardiovascolari, diabete senile e disturbi neurologici.
Che cos’è la vitamina D?
La vitamina D è conosciuta come vitamina del sole, poiché i raggi solari ne stimolano la naturale produzione nell’organismo. Viene normalmente prodotta nella pelle che, grazie ai raggi solari e in particolare alle radiazioni ultraviolette, trasforma il deidrocolesterolo (un derivato del colesterolo) in vitamina D3, chiamata colecalciferolo.
A cosa serve la vitamina D?
La vitamina D è indispensabile per il deposito del calcio nelle ossa e per conferire loro solidità e resistenza, oltre a promuovere anche l’assorbimento del fosforo. Studi recenti hanno dimostrato che la vitamina D contribuisce anche al funzionamento del sistema immunitario e di alcune funzioni neuromuscolari.
Quali sono i sintomi della carenza di vitamina D nei bambini?
I sintomi associati alla carenza di vitamina D nei bambini sono: debolezza muscolare, depressione delle difese immunitarie e maggiore frequenza delle infezioni broncopolmonari. In particolare, nei bambini le alterazioni da carenza da vitamina D comprendono una difettosa calcificazione delle ossa in via di accrescimento.
Nei primi due anni di vita, se la carenza di vitamina D si sviluppa in forma lieve può avere effetti negativi sul sistema immunitario acquisito del bambino, rallentando la risposta degli anticorpi in caso di contatto con agenti patogeni. Quando la carenza di vitamina D emerge in forma grave invece, può essere causa dell’insorgenza di rachitismo infantile, espressione di inadeguata mineralizzazione dell’osso in crescita con deformazioni dello scheletro. Il rachitismo si manifesta solitamente con un ingrossamento dei polsi e delle caviglie, la comparsa di nodosità al torace, il rammollimento delle ossa del cranio e l’incurvamento delle ossa lunghe delle gambe.
Durante la fase della crescita e dello sviluppo, i sintomi della carenza di vitamina D in bambini e ragazzi sono correlati a debolezza muscolare, una netta diminuzione della densità ossea e, di conseguenza, un aumento del rischio di fratture.
Quando è necessario integrare la vitamina D?
Ad esclusione di bambini e adolescenti con carenza di vitamina D conclamata e legata a patologie specifiche (malassorbimento, problemi epatici e renali, obesità, terapie croniche), prima di integrare la vitamina D si consiglia di valutare lo stile di vita, per correggere eventuali fattori di rischio di deficit, in particolare una scarsa esposizione alla luce solare. In particolare, si raccomanda di prestare particolare attenzione agli apporti di vitamina D durante il periodo adolescenziale.
Quali sono i dosaggi di vitamina D consigliati per bambini e ragazzi tra 1 e 18 anni?
L’Institute of Medicine ha recentemente riconosciuto che al di sotto di un anno di età le attuali evidenze non consentono di fornire raccomandazioni specifiche ed è possibile solo ipotizzare che un introito adeguato di vitamina D sia pari a 400 UI (10 µg) al giorno; dopo il primo anno di vita la dose raccomandata aumenta a 600 UI. Questo apporto può aumentare nel caso in cui i bambini non siano esposti alla luce del sole e, più in generale, nei mesi invernali, quando si tende a passare meno tempo all’aria aperta.
A partire dai 5-6 anni durante l’adolescenza la dose giornaliera di vitamina D consigliata è di 600-1.000 UI/die. In caso di scarsa aderenza alla terapia, è possibile optare per una somministrazione intermittente, con dosi settimanali o addirittura mensili.
Nella tabella riportata qui sotto trovate uno schema del fabbisogno giornaliero di vitamina D raccomandato per bambini e ragazzi da 1 a 18 anni d’età.
A questo punto vi starete chiedendo per quanto tempo sia necessario proseguire l’integrazione di vitamina D.
Generalmente la vitamina D dovrebbe essere somministrata nel periodo che va dalla fine dell’autunno all’inizio della primavera, quindi novembre-aprile. Quando sussistono fattori di rischio permanenti di carenza di vitamina D, come nei casi che abbiamo già menzionato, è importante che l’integrazione sia costante durante tutto l’anno.
Quali sono le cause della carenza di vitamina D?
Dal momento che la maggior parte della vitamina D viene prodotta grazie all’esposizione della pelle alla luce solare, una carenza di questa vitamina può derivare da comportamenti o abitudini che limitino tale esposizione, come il vestirsi troppo coperti o restare al chiuso per un tempo troppo prolungato. Inoltre, anche una dieta non bilanciata, che non garantisce al bambino un apporto adeguato di energia e di nutrienti, può influire sulla carenza di vitamina D nell’organismo.
Esistono alimenti ricchi di vitamina D?
Gli alimenti naturalmente ricchi di Vitamina D sono davvero pochi. In generale, si può trovare nel pesce (soprattutto nel salmone e nel pesce azzurro), in alcuni tipi di carne come pollo, suino, tacchino e agnello, nelle uova, nel latte vaccino, nei funghi, nelle verdure verdi e nelle mandorle. Tuttavia, la quantità di vitamina D contenuta all’interno di questi alimenti, pur preziosi per una dieta bilanciata anche per i bambini, non riesce a coprirne il fabbisogno quotidiano, motivo per cui è sempre bene cercare di aumentare l’apporto di Vitamina D da tutte le fonti possibili, sia dall’esposizione al sole, che come già evidenziato è senza dubbio la soluzione più valida ed efficace, fino all’assunzione di integratori alimentari studiati ad hoc, come il nuovo Neo D3, un pratico complemento nutrizionale di Vitamina D3 in gocce ad alta concentrazione.
Fonti:
- Ospedale Pediatrico Bambin Gesù
- Humanitas
- FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri
- Ross A.C., Taylor C.L., Yaktine A.L., Del Valle H.B., Editors; Committee to Review Dietary Reference Intakes for Vitamin D and Calcium; Institute of Medicine. ISBN: 0309-16395-1, 482 pages. National Academics Press 2010.
- Michael F. Holick. Rev Endocr Metab Disord. 2017 Jun; 18(2):153-165.
Questo articolo non sostituisce il parere del pediatra. Per ricevere maggiori informazioni a riguardo contatta il tuo medico di fiducia.
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