15 Febbraio 2022 | Infanzia
Come educare i bambini a tavola con poche e semplici regole
Insegnare ai bambini l’educazione a tavola può mettere a dura prova la pazienza dei genitori. I capricci però non vi devono scoraggiare: imparare le regole per stare a tavola è una conquista per la crescita di ogni bambino perché aiuta a sentirsi più responsabili, sicuri di sé e a proprio agio nei momenti di socializzazione.
In questo articolo vi lasciamo qualche spunto pratico per insegnare ai bambini innanzitutto ad apprezzare il momento di condivisione dei pasti in famiglia e, in secondo luogo, a comportarsi bene in un contesto sociale che farà parte della loro vita quotidiana fin dai primi anni.
Attenzione: qui parliamo di regole pratiche, come stare seduti a tavola, mangiare con la bocca chiusa, non giocare con il cibo, etc. Se cercate informazioni sull’alimentazione dei più piccoli date un’occhiata ai nostri articoli sullo svezzamento e sulla piramide alimentare dei bambini.
Insegnare ai bambini a stare a tavola
Non parliamo di bon ton ed etichetta. Insegnare ai bambini a stare a tavola è molto più di una questione di educazione: è una buona abitudine che permette di apprezzare il cibo, nutrirsi con consapevolezza e dare valore allo stare a tavola insieme, sia in famiglia che con gli amici e i compagni di scuola.
Finora tutto chiaro ma, da un punto di vista pratico, come possiamo educare i bambini a stare a tavola?
Serve, innanzitutto, un piano ben organizzato in cui tutti i membri della famiglia collaborano nell’intento. Ecco qualche strategia messa a punto dalla pedagogista Sara Convertini e da Madeleine Deny, specialista del gioco educativo:
- È importante far capire che il luogo destinato ai pasti è la tavola. Vietato quindi inseguire i bambini per casa con il piatto in mano pur di farli mangiare.
- Evitare di distrarsi con cartoni animati e dispositivi elettronici perché i momenti dei pasti non possono essere allungati oltre un orario prestabilito.
- Introdurre piano piano l’utilizzo delle stoviglie, dal cucchiaio al coltello (che si può introdurre a partire dai 5 anni e mezzo circa).
- Coinvolgere i bambini nella conversazione, in modo che non si sentano esclusi e assegnare piccoli incarichi come passare il pane.
- Insegnare ai bambini ad assaggiare tutto: è frequente che, davanti al piatto pieno, i bambini non vogliano mangiare. Il rifiuto non sta ad indicare sazietà ma piuttosto timore che, non riuscendo a finire l’intero piatto, la tortura di dover star seduti a tavola non abbia mai fine. L’appetito migliora se si propongono piccole quantità di cibo per volta. Sarà il bambino a chiedere altro cibo e imparerà che è in grado di terminare il pasto.
Ma le regole per educare i bambini a tavola, ahimé, non finiscono qui. Può essere utile preparare insieme un cartellone o dei disegni con alcune regole di buona educazione, valide a casa, a scuola e al ristorante. Utilizzando colori, pennarelli e cartoncini sarà un nuovo spunto sia per imparare che per stimolare la creatività.
Vi lasciamo qualche regola facile da ricordare e da mettere in pratica (si spera!) per insegnare ai più piccoli come stare a tavola :
- O si parla o si mangia, mai tutt’e due contemporaneamente
- Non si mangia a bocca aperta
- Non si urla
- Non ci si dondola sulla sedia
- Non si rovescia l’acqua a terra
- Si assaggiano tutti i piatti
- Si tiene in ordine il proprio posto
- Dopo aver finito di mangiare, si sparecchia tutti insieme
Cosa fare in caso di capricci a tavola
Ecco alla situazione più temuta dai genitori: i capricci a tavola. Pianti disperati, rifiuto del cibo e, in generale, rifiuto totale a ubbidire alle regole che abbiamo delineato insieme. In questo caso, i genitori devono sforzarsi di non farsi prendere dal panico perché si tratta infatti di una situazione normalissima che si risolverà col tempo.
Esistono comunque una serie di comportamenti per affrontare i capricci e gestire i momenti dei pasti in assoluta tranquillità, il primo tra questi è cercare di mantenere il clima a tavola sereno e conviviale, condividendo il pasto e rendendo il bambino partecipe. Come sempre è compito dei genitori dare il buon esempio, quindi un buon punto di partenza per evitare i capricci è coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti e della tavola e, successivamente, fare i complimenti agli chef.
Infine, non c’è niente di male nel lasciare che i bambini tocchino il cibo con le mani perché la conoscenza e la curiosità per i nuovi alimenti passa anche attraverso la stimolazione tattile. Attenzione: toccare sì, giocare no. È necessario far capire che il cibo non deve essere lanciato o fatto cadere a terra.
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