02 Maggio 2024 | News, Scienza

L’importanza del ferro in gravidanza: benefici per la mamma e per il bambino

In molte regioni del mondo le donne in gravidanza sono a rischio di sviluppare anemia da carenza di ferro. Le strategie preventive, come l’integrazione del ferro e l’educazione alimentare, sono fondamentali per affrontare questa sensibile problematica.

Durante il periodo di gravidanza, infatti, viene richiesto alla mamma di assumere complessivamente un ulteriore grammo di ferro rispetto al normale intake, soprattutto nell’ultimo trimestre, perché deve soddisfare e sostenere non solo il proprio organismo, ma anche il corretto sviluppo del feto. Il ferro, infatti, oltre a promuovere la produzione di nuovi globuli rossi, è fondamentale al nascituro per garantire un adeguato peso alla nascita e favorire lo sviluppo cognitivo. 1

La carenza di ferro in gravidanza e nel periodo post-parto

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce lo stato di anemia da carenza di ferro nelle donne in gravidanza quando il livello di emoglobina (Hb) è inferiore a 11 g/dL.2 Soprattutto nel periodo post-parto, sia la carenza di ferro (ID) che l’anemia da carenza di ferro (IDA) sono comuni e rappresentano significativi problemi di salute nelle donne in età riproduttiva.3
Capiamo perché.

L’anemia da carenza di ferro, quando presente, porta ad una prolungata degenza ospedaliera, un peggioramento della qualità di vita, instabilità emotiva e una più alta probabilità di sviluppare depressione post-partum.4 In aggiunta, la carenza di ferro ha altre manifestazioni, come stanchezza, perdita di capelli e gambe stanche.5

Ricordiamo sempre che il ferro è essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo e gli alimenti ricchi di questo minerale, come la carne rossa (tacchino, cavallo, bovino), le verdure a foglia verde, i legumi, i cereali integrali e il pesce azzurro, possono essere utili, ma in alcuni casi, come quello delle donne in gravidanza, è necessario supportare la dieta con integratori alimentari specifici, in grado di colmare l’aumentato fabbisogno organico di ferro.

Gli integratori di ferro adatti in gravidanza generalmente contengono anche altri nutrienti che supportano il corretto sviluppo del feto e favoriscono la normale eritropoiesi (formazione dei globuli rossi) nella mamma e nel nascituro. Tra i nutrienti più importanti ci sono:

  • acido folico e folati, che favoriscono la crescita tissutale materna durante la gravidanza e riducono il rischio di sviluppo di difetti del tubo neurale nel feto;
  • vitamina B6, che favorisce la proliferazione di globuli bianchi e rossi;
  • vitamina B12, che favorisce la formazione di nuovi globuli rossi;
  • vitamina C, che favorisce l’assorbimento del ferro nell’intestino,
  • vitamina D, che supporta il normale sviluppo osseo.

In altre parole, gli integratori di ferro in gravidanza non permettono soltanto di mantenere i normali livelli di ferro nell’organismo della mamma e del bambino, ma forniscono un supporto completo per la crescita e il corretto sviluppo fisico e cognitivo del nascituro. Per questo l’integrazione alimentare è fortemente raccomandata durante tutto il periodo della gravidanza. Tuttavia, l’assunzione di formulazioni standard di ferro per via orale potrebbe causare alcuni effetti avversi, come il dolore addominale, il gonfiore, la diarrea o la costipazione.

SiderAL®:la Tecnologia Sucrosomiale® per sostenere le riserve di ferro in gravidanza

figura del sucrosoma - struttura del ferro sucrosomiale

Figura 1 – struttura del Ferro Sucrosomiale®

Riconosciuta l’importante funzione del ferro in gravidanza e gli effetti negativi dei classici integratori a base di sali di ferro, PharmaNutra ha formulato un’innovativa formulazione, che prende il nome di Tecnologia Sucrosomiale®, in cui il ferro pirofosfato è avvolto da una matrice di fosfolipidi ed esteri saccarici degli acidi grassi, chiamata Sucrosoma® (Figura 1), in grado di proteggere il nutriente e aiutarlo ad attraversare indenne lo stomaco, per raggiungere più rapidamente e facilmente l’intestino dove avviene l’assorbimento.

Il Ferro Sucrosomiale® alla base dei prodotti SiderAL®, possiede un profilo di assorbimento differente rispetto ai comuni prodotti a base di ferro, evitando così al minerale di venire a contatto con la mucosa gastrointestinale.

Evidenze scientifiche sull’efficacia del Ferro Sucrosomiale® nel periodo del post-parto

Recentemente è stato pubblicato uno studio osservazionale6 con lo scopo di valutare l’efficacia e la sicurezza dell’integrazione con Ferro Sucrosomiale® per un periodo di 60 giorni in donne che avevano portato a termine la gravidanza. Le 57 neomamme coinvolte avevano ricevuto una diagnosi di anemia da carenza di ferro (IDA) lieve (Hb 9-11 g/dL) o moderata (Hb 7-9 g/dL).

Il disegno di studio prevedeva la somministrazione di Ferro Sucrosomiale®, con un dosaggio di 30 mg al giorno per 60 giorni nelle donne con IDA lieve; mentre nelle donne con IDA moderata, la posologia era di 60 mg per i primi 10 giorni e poi 30 mg al giorno per i restanti 50 giorni di osservazione.

I risultati hanno dimostrato che il Ferro Sucrosomiale® è risultato essere efficace nell’aumentare i livelli di emoglobina in entrambi i gruppi, tanto che l’81% delle donne reclutate non risultava più anemica al termine della supplementazione con il Ferro Sucrosomiale®.

È importante sottolineare che i sintomi legati all’anemia da carenza di ferro erano risolti già dopo 10 giorni dall’inizio della supplementazione con Ferro Sucrosomiale® e tutte le partecipanti allo studio hanno portato a termine il trattamento senza la comparsa di effetti avversi gastroenterici.

In conclusione, il Ferro Sucrosomiale® si è dimostrato efficace e ben tollerato nella gestione della carenza di ferro nelle donne post-partum. Tutto ciò è reso possibile grazie all’innovativa Tecnologia Sucrosomiale®, che permette l’assunzione di ferro in qualsiasi momento della giornata (con o lontano dai pasti), anche per lunghi periodi di tempo, e previene qualsiasi fastidio comunemente associato all’assunzione di ferro, come il retrogusto metallico e sgradevole, l’irritazione della mucosa gastrica, la nausea o la stitichezza, superando così i limiti legati all’integrazione convenzionale di ferro.

 


BIBLIOGRAFIA

  1. Georgieff MK. Iron deficiency in pregnancy. Am J Obstet Gynecol. 2020 Oct;223(4):516-524. doi: 10.1016/j.ajog.2020.03.006. Epub 2020 Mar 14. PMID: 32184147; PMCID: PMC7492370.
  2. Cappellini MD, Musallam KM, Taher AT. Iron deficiency anaemia revisited. J Intern Med. 2020 Feb;287(2):153-170. doi: 10.1111/joim.13004. Epub 2019 Nov 12. PMID: 31665543.
  3. Muñoz M, et al.; Patient blood management in obstetrics: management of anaemia and haematinic deficiencies in pregnancy and in the post-partum period: NATA consensus statement. Tranfus Med. 2018;28(1):22–39.
  4. Milman N. Postpartum anaemia I: definition, prevalence, causes and consequences. Ann Hematol. 2011;90:1247–53.
  5. Pratt JJ, Khan KS. Non-anaemic iron deficiency – a disease looking for recognition of diagnosis: a systematic review. Eur J Haematol. 2016;96(6):618–28.
  6. Antoine E. et al.; Sucrosomial® iron effectiveness in recovering from mild and moderate iron-deficiency anemia in the postpartum period. BMC Pregnancy Childbirth. 2023 May 17;23(1):360. doi: 10.1186/s12884-023-05658-7. PMID: 37198549; PMCID: PMC10190002.

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